E’ bene allora che nell’eredità del fondatore del Msi faccia parte anche questa frase: “Il razzismo ha da essere cibo di tutti e per tutti”. Il pensiero lo scrisse nel maggio del 1942, sulla rivista La difesa della razza di cui fu caporedattore. Almirante in gioventù è stato infatti un prolifico giornalista, talmente bravo da diventare capo di gabinetto del ministero della propaganda della Repubblica di Salò.
Per tutta la vita non rinnegò mai la sua fede nel Fascismo: “La parola fascista ce l’ho scritta in fronte” ribadì durante un’intervista. Rivisitò, molti anni dopo, le sue posizioni razziste ma continuò a storcere il naso all’odore della parola “democrazia”. Nonostante fosse proprio questo sistema istituzionale a garantire allora la sua libertà di espressione e, oggi, quella di Giorgia Meloni, che su Facebook e Twitter può prendersela con chiunque, immigrati in primi.
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