Nell’intervista a La Stampa, il sindaco ha toccato il nervo scoperto della Tav. Come la sua omologa torinese, Chiara Appendino del Movimento 5 stelle, anche il primo cittadino di uno dei due estremi della linea ad alta velocità è contrario alla realizzazione dell’opera: «Fra le nostre città – Torino e Lione, ndr. – esiste già un’infrastruttura ferroviaria, che è sufficiente, ed è su quella che dovremmo investire. La Francia ha iniettato troppi pochi fondi sul trasporto merci su rotaia a livello nazionale. E ora vogliono farci credere che con la Tav rilanceremo l’attività. Ma è assurdoIl neosindaco di Lione ribadisce che «se valorizzata, la linea già esistente è sufficiente per i treni che vi devono circolare. Ecco, investiamo prima lì e nel resto della Francia». Nonostante i lavori per costruire la grande opera siano già a un buon punto – è stato scavato il 18% delle gallerie, per un totale di 164 km sotterranei che uniranno Francia e Italia – Doucet ritiene sbagliato proseguire con gli scavi: «Non bisogna insistere su un progetto sbagliato. È la scelta peggiore. Bisogna fermare la Tav», dice perentorio.
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