Per la fornitura alla Regione Lombardia, trasformata in un secondo momento in donazione, risultano al momento indagati dalla Procura di Milano per frode in pubblica fornitura sia Fontana che il cognato, Andrea Dini. La moglie del governatore, che detiene il 10 per cento delle quote di Dama, non è invece indagata. I camici sono ora custoditi come corpo del reato in un magazzino nella disponibilità dell’autorità giudiziaria. Il Nucleo speciale di Polizia valutaria della Guardia di Finanza, che ha condotto le perquisizioni fino all’una di notte, ha sequestrato anche documentazione contabile e corrispondenza, oltre alle comunicazioni tra Dini e gli uffici di Aria.
Quella di stanotte è una scoperta molto importante nell’inchiesta. La Regione, infatti, dopo la conversione della fornitura in donazione non ha mai preteso che Dama spa onorasse il proprio impegno di consegnare 75mila camici. Ed è proprio per questo motivo che il presidente Fontana è finito nel registro degli indagati.
SOLO SCHIFO .. ORA LA GALERA DOVREBBE ASPETTARGLI DI DIRITTO
RispondiEliminaMa Voi Milanesi vi sta bene tutto qiesto che aspettate a buttarlo fuori che navighi ad Agosto.
RispondiEliminaCome il titolo di un vecchio film
PUOI AVER AVUTO ANCHE 5 MILIONI DI EURO COME EREDITÀ MA RIMANI UN PEZZENTE NELL'ANIMA
RispondiEliminaNon ci sono parole solo schifo schifo totale. ����
RispondiEliminaMa su Zingaretti...non dite niente?....Li tutto ok?... Chiedo x un amico di Roma....
RispondiEliminaFormigoni come esempio...
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